Una suora del monastero di Lisieux, il giorno della morte della
giovane carmelitana, ebbe a dire a una sua consorella: «Ma chi è
morta? Una suora come tante altre!».
È vero, Santa Teresa di Lisieux è stata una suora come tante, che visse però la sua
esistenza e la sua consacrazione al Signore in pienezza.
Teresa è stata un’umile contemplativa che si è lasciata attirare e
infuocare dall’Amore di Dio. «Che significa – scrisse Teresa - essere “attirati”, se non l’unirsi
intimamente all’oggetto che ci ha catturato il cuore? Se il fuoco e
il ferro avessero intelligenza, e quest’ultimo dicesse all’altro:
attirami!, non proverebbe che desidera identificarsi col fuoco in
modo che esso lo compenetri e lo intrida con la sua essenza
bruciante e sembri diventare tutt’uno con lui? … ecco la mia
preghiera: chiedo a Gesù di attirarmi nel fuoco del Suo amore, di
unirmi a Lui cosi strettamente che in me viva e agisca Lui».
Questo vivere d’Amore la spinse ad amare gli altri. «Signore, lo sai: io non ho altri tesori, se non le anime che a te è
piaciuto unire alla mia; questi tesori me li hai affidati Tu. …Sento
che quanto più il fuoco dell’amore infiammerà il mio cuore, quanto
più dirò: “Attirami!, tanto più le anime che si avvicineranno a me
(povero piccolo detrito di ferro inutile, se mi allontanassi dalla
fornace divina), correranno anch’esse rapidamente all’effluvio del
profumo del loro Amato, poiché un’anima infiammata di amore non sa
rimanere inattiva».
Teresa di Lisieux si è lasciata condurre dal fuoco del suo Amato a
grandi intuizioni.
La “piccola via”, quale strada alla santità; l’amore misericordioso
e la tenerezza divina, espressioni dell’Amore di Dio per le sue
creature.
Una Santa che ha qualcosa da insegnare e da indicare all’uomo
moderno.